Le nuove proposte della Commissione Europea per il reporting di sostenibilità CSRD
Con il nuovo pacchetto di Semplificazione Omnibus, la Commissione Europea introduce importanti novità riguardo gli ambiti di rendicontazione secondo la CSRD, riducendo costi e complessità normativa. Scopriamole assieme!La Commissione Europea ha recentemente presentato un pacchetto di semplificazione “Omnibus” in materia di sostenibilità secondo la CSRD, con l'obiettivo di rendere più efficiente l'attuazione delle normative esistenti in materia di rendicontazione.
Le Proposte di Modifica sulla CSRD
Il pacchetto sulla sostenibilità introduce importanti modifiche per le imprese. L’elemento più importante è la riduzione del numero di imprese che saranno obbligate alla rendicontazione secondo la CSRD (si stima l’80% delle imprese inizialmente soggette), concentrandosi su quelle di più grande dimensione:
• Almeno 1000 dipendenti e un fatturato superiore a 50 milioni di euro (o un attivo patrimoniale superiore a 25 milioni di euro).
Un secondo aspetto saliente è l’alleggerimento dei requisiti di rendicontazione che potevano gravare sulle piccole aziende coinvolte nella value chain dell’azienda, riducendo la complessità e i costi legati alla richiesta di eccessive informazioni in tema di sostenibilità (pensiamo ad esempio ai piccoli fornitori coinvolti nell’ambito di rendicontazione di imprese più grandi o di istituti finanziari).
Una terza novità riguarda le tempistiche di rendicontazione previste dalla CSRD, posticipando di due anni (fino al 2028) gli obblighi di rendicontazione per le aziende attualmente rientranti nell'ambito della CSRD e tenute a riportare a partire dal 2026 o 2027.
Che cosa succede ora
Le proposte legislative passeranno ora all'esame del Parlamento Europeo e del Consiglio dell'UE. Le modifiche diventeranno effettive una volta raggiunto un accordo tra le istituzioni e pubblicate nella Gazzetta Ufficiale dell'UE. Sarà poi compito dei singoli Stati membri recepirle nei propri ordinamenti nazionali.
Queste proposte ridurranno la complessità dei requisiti di reportistica ambientale in ottica CSRD da parte delle imprese, in particolare per le PMI, concentrando l’attenzione sulle aziende più grandi, con un maggior impatto sull’ambiente e di conseguenza con criteri di rendicontazione più stringenti.
Le imprese che non rientreranno più nell’ambito CSRD potranno comunque scegliere di rendicontare sulla base di uno standard volontario semplificato che sarà adottato dalla Commissione Europea, basato sugli standard volontari per le PMI sviluppati dall’EFRAG.
Link utili
• Pacchetti Omnibus - Comunicato
• Pacchetti Omnibus – Q&A
• Modifica date di applicazione CSDDD e CSRD
• Modifica obblighi di reporting CSDDD e CSRD
• Consultazione atto delegato tassonomia
